

CANDIDA, O A saperlo sarei stata più stron*a
Il progetto era raccontare la storia di una coppia che condivide il sogno di diventare genitori ma che si ritrova invece a confrontarsi con la diagnosi inaspettata di una malattia cronica degenerativa. Solo che a un certo punto l’autrice si rende conto che lei di cronico ha solo un’insopportabile gentilezza e che a forza di dire “sì grazie” oggi si ritrova single, senza figli, con un lavoro precario e la sensazione di aver tirato il freno a mano in una gara dove tutti gli altri sfrecciano verso la felicità. E quindi cosa fa? Manda a casa gli attori, si mette la testa tra le mani e continua la residenza artistica da sola a riflettere sulla sua vita. Va a finire che tra episodi tragicomici, battute pungenti e qualche confessione, Alice immagina la sua trasformazione in una donna più egoista, decisa e… sì, più stronza. Ma niente, non ce la fa. Ispirandosi all’amico Voltaire del “Candido, o l’ottimismo” - da cui riprende il titolo - decide di accettare la sua incorreggibile fiducia nella gentilezza, e di usarla come bandiera verso un mondo migliore.
* Le tariffe indicate con l’asterisco sono disponibili solo presso la biglietteria del teatro, esibendo il documento attestante il diritto al prezzo convenzionato.